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cadere

Un aspetto irritante della bici, forse l'unico, é che se la lasci da sola cade.
A volte cade anche quando ci sei sopra tu.
La bici è un mezzo che ha un equilibrio dinamico, anche quando si sta in surplace, ed in quel caso si tratta di dinamismo dell'immobilità.
Cadere non é una bella cosa. Ma accade, di tanto in tanto, ed in fin dei conti il terreno è una delle manifestazioni della realtà: lo diamo per scontato e distante (uno degli scarsi difetti della postazione eretta), mentre invece è un costante protagonista dell'esistenza.
L'importante allora diventa saper cadere, e questo si impara.
Mai opporre al terreno le parti del corpo che fanno angolo: gomiti e ginocchia, ad esempio. Cercare di non opporre i palmi delle mani: meglio cadere di taglio, distribuendo gradualmente l'impatto su una striscia di corpo il più lunga possibile. Non fermare di botto la caduta, ma anzi cercare di allungarla: rotolare è meglio.
Potendo bisognerebbe comportarsi come le foglie, ma questo é molto difficile e io l'ho visto fare una volta sola, da un anziano maestro di aikido.
E soprattutto niente paura.


 
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