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vergogna
Ho per le mani un libro di David Byrne, proprio quel Byrne che tutti conosciamo, esatto, proprio quello lì.
Il libro si chiama "Diari della bicicletta". David é un biciclettaro da sempre, e gira in bici anche nelle varie tournées che fa col gruppo o da solo.
Nell'introduzione parla a modo suo (spettacolarmente a modo suo, questo libro è da leggere, assolutamente) delle sue derive psicogeografiche e topografiche nelle varie città e ne trae spunti molto interessanti e a loro modo inusitati per chi non è all'altezza del suo genio.
E poi ad un certo punto parla della mia città. Per essere esatti cita solo la mia città, Roma. Le sue parole sono state uno schiaffo per me: mi sono sentito arrossire di vergogna, anche se non ne ho colpa e anzi cerco di cambiare le cose. Vi consegno le sue parole, così potrete leggere e farvi un'opinione, e spero arrossire anche voi. Tutti.
Sorprendentemente, a volte le meno accoglienti si rivelano le più interessanti. Roma, ad esempio, è fantastica in bicicletta.[...] Non è assolutamente una città "amica" della bicicletta -l'atmosfera da ognuno-per-sé non ha incoraggiato la creazione di piste ciclabili sicure in questa metropoli- ma se si accetta tale realtà, almeno temporaneamente, e si sta attenti, è un'esperienza vivamente consigliata
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