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Lucia Nera
L'ho trovata attaccata a una ringhiera, ai Fori Imperiali. Erano circa tre mesi che stava li', senza la ruota davanti e, piano piano, senza sellino, poi manubrio eccetera. La guardavo da un po' e pensavo: magari é di qualcuno. Poi, qualche tempo dopo, pensavo: magari qualcuno non la vuole piu', se n'é andato, l'ha lasciata lì e basta.
Alla fine l'ho presa. Mi sono fatto prestare un paio di grosse cesoie e l'ho tolta da lì di notte come i ladri. Infatti ero un ladro, secondo i regolamenti in vigore.
L'ho presa e basta.
Il telaio é di Padova, marca Robur; tutto il resto l'ho buttato perchè non serviva a farne ciò che volevo: una bici a ruota fissa da passeggio.
Il manubrio é olandese, la sella inglese, le ruote tedesche. Una guerra, qualche anno fa.
L'ho verniciata con un nero mischiato a microscopiche scaglie di alluminio, e mentre il tutto asciugava ho sparso sul telaio microsfere di vetro, per dare un effetto rifrangente.
Per questo si chiama Lucia Nera: un nero luminoso, se investito da un fascio di luce diretta.
Rapporto: 42-21. Comodissimo, lento e molto gestibile visto che si tratta di una ruota fissa. Posso frenare anche se sono mezzo addormentato.
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